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VILLARBASSE (TO). Il Torrazzo

Il Torrazzo

A : merli ghibellini B : merli guelfi
Punto di forza

Il Torrazzo oggi è una testimonianza rara del sistema fortificato che caratterizzava i villaggi collinari del Piemonte.

Il Torrazzo di Villarbasse è una delle strutture medievali meglio conservate dell’area torinese.
La sua presenza è documentata fin dal 1277 e, nel corso dei secoli, la torre ha attraversato passaggi feudali, ampliamenti architettonici e trasformazioni legate alle esigenze difensive e residenziali.
La prima menzione del Torrazzo di Villarbasse risale al 1277, quando la famiglia Pertusio di Avigliana ottenne dai conti di Savoia il feudo e avviò la costruzione di una torre fortificata.
L’edificio nasce con una funzione chiarissima: garantire la difesa del territorio ed offrire rifugio in caso di attacchi.
Nel XIV secolo il feudo passò agli Acaia, ramo diretto della dinastia sabauda: Giacomo lo cedette al fratello Tommaso, vescovo di Torino, segnando l’inizio di una lunga fase di proprietà ecclesiastica. Da quel momento, il Torrazzo rimase estraneo alle vicende sabaude, diventando un bene direttamente gestito dai vescovi.
Tra 1390 e 1400, durante la permanenza del vescovo Giovanni di Rivalta, la torre venne rialzata di un piano e profondamente ristrutturata.
Tra 1420 e 1438 venne costruito un “palazzo nuovo” accanto alla torre: un edificio più comodo e moderno che divenne la residenza effettiva dei proprietari, segnando il graduale abbandono della torre come alloggio stabile.
Nel 1439, il vescovo Ludovico Romagnano cedette il complesso ad Amedeo di Chignin, mentre nel 1542 l’arcivescovo Innocenzo Cibo investì Giovanni Avogadro del Bosco del titolo signorile “del Torrione”.
Nel 1572, il Torrazzo passò infine ai Porporato, conti di Luserna, che lo mantennero fino all’Ottocento.
Durante il XIX secolo la proprietà cambiò più volte, fino all’acquisto del 1871 da parte di Giuseppe Durando, famiglia alla quale appartiene ancora oggi.
Nel 1884, lo storico Ferdinando Rondolino rese il Torrazzo celebre nel romanzo “La Corte di Acaia“, contribuendo alla sua riscoperta storica.

Il Torrazzo è un raro esempio di torre medievale piemontese conservata quasi integralmente.

Caratteristiche principali:
Pianta: rettangolare
Altezza originaria: 12,5 metri
Murature inferiori: pietra grezza e ciottoli di fiume
Disposizione pietre: naturale e a spina di pesce
Spessore: circa 2 metri alla base
Merli originari: guelfi
Merli successivi (XV secolo): “a penna”, tipologia ghibellina

L’accesso avveniva tramite un ponte mobile in legno che superava il fossato (ancora presente). Oggi è sostituito da un ponte in muratura, poggiato sui pilastri medievali.

Durante il rialzo vescovile del XV secolo, i merli antichi vennero riempiti con pietrame e l’edificio si elevò di un piano, con finestre incorniciate ed una nuova merlatura più elegante.
La torre si sviluppa su tre piani, collegati da una rampa interna. All’interno si trovano:
Piano terra: grande sala con soffitto ligneo a cassettoni e camino
Piano superiore: ambienti residenziali modificati nel XVI secolo
Sotterraneo: volta a botte e locale ghiacciaia
Dall’ultimo piano si accede al camminamento dei merli, una struttura perimetrale che consentiva il controllo visivo del territorio.

Sulle facciate sono visibili: un quadrante solare sopra l’ingresso; una meridiana orientata a mezzogiorno; resti di affreschi attorno alle finestre e alle mensole delle caditoie.

Il Torrazzo è proprietà privata, ma può essere ammirato dall’esterno salendo da vicolo Barbera, vicino alla piazza del Municipio.

Info: f.pennaroli@torrione.net

Autore: Alessandro Maldera

Fonte: www.mole24.it 2 dic 2025

Data compilazione scheda: 10 dicembre 2025
A cura di DMF
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